Progetto #CittàLirica - Il tenore Angelo Masini

L’ “Associazione Forlì per Giuseppe Verdi“ presenta il progetto #CittàLirica, percorsi iconografici sulla storia del teatro d’opera a Forlì, allo scopo di divulgare i temi di cultura operistica legati al territorio forlivese. Il tenore Angelo Masini (Forlì, 1844-1926), è stato uno dei protagonisti di fama mondiale nella stagione aurea del teatro d’opera italiano di fine ’800. Allievo del soprano forlivese Gilda Minguzzi Zoli, debuttò nel 1868 nella provincia emiliana e, dopo aver frequentato inizialmente circuiti minori, fu notato da Giuseppe Verdi nel 1874, che lo scelse l’anno successivo come voce solista per la prima tournée europea della sua Messa da Requiem. Divenne presto una grande star internazionale. Si esibì in quasi tutti i principali teatri del mondo, in Europa, Egitto, Sudamerica, ma soprattutto in Russia, legando la sua fortuna alla città di San Pietroburgo, dove fu presente in cartellone quasi ininterrottamente dal 1876 al 1905. Fu in rapporti personali con le famiglie degli Zar Alessandro II, Alessandro III e soprattutto Nicola II, per il quale si esibì alla cerimonia d’incoronazione, e riscosse enormi successi in tutto il territorio dell’Impero. Dotato di una voce soave, morbida e di prima qualità timbrica, sapeva gestire il suo strumento con straordinaria sapienza tecnica. Si distinse nel repertorio lirico italiano ed internazionale, scrivendo indimenticabili pagine nella storia dell’interpretazione di Verdi, Donizetti, Boito, come nelle opere dei maestri francesi Meyerbeer, Auber, Gounod, Bizet, Massenet, e nel repertorio russo in lingua italiana, da Čaikovskij a Dargomiškij, da Glinka a Rubinšteijn. Fu più cauto negli approcci wagneriani ed in quelli veristi, pur non disdegnando né Lohengrin, né Turiddu. Rimasero celebri le quattordici recite de “Gli Ugonotti“ di Meyerbeer al Teatro Comunale di Forlì, nel 1882, vissute anche a livello nazionale come un evento di straordinaria portata. Particolarmente amato dai faentini, a lui fu intitolato il teatro comunale della città di Faenza, che ancora ne porta il nome. Nel 1905 si allontanò definitivamente dalle scene e, ritiratosi nei suoi enormi possedimenti nelle province di Forlì e Ravenna, dedicò l’ultima parte della sua vita all’amministrazione delle proprie aziende agricole e dell’immensa fortuna accumulata, contornato da un’aura di celebrità e rispetto. Alla sua morte dette disposizione che, attraverso un lascito personale, la città di Forlì si dotasse di una scuola di canto in sua memoria: l’Istituto Musicale Angelo Masini, tutt’ora in attività. Oggi il “Museo Romagnolo del Teatro“ di Palazzo Gaddi a Forlì, dedica al celebre tenore una sala intera che raccoglie alcune importanti testimonianze legate alla sua figura.
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