Chiari Campanini Vieni avanti cretino 1967 “ho andato dal dottore“

A proposito dell’errore. Lev Tolstoj, che di scrivere certamente se ne intendeva, riferendosi alla sua esperienza di insegnante proponeva ai suoi colleghi di essere un mediatore, non un addestratore, si raccomandava di provocare il linguaggio poetico del bambino, di ascoltarlo, in qualche modo registrarlo (ai suoi tempi non vi erano registratori e lui trascriveva, come si dice nel linguaggio dei computer, “salvava“); assolutamente non bloccava il pensiero dei bambini con l’ingombro della mano poco capace di scrivere, non ingombrava gli occhi dei bambini con il farli esercitare a leggere, leggeva lui per loro, il saper leggere poteva venire dopo con il desiderio di leggere. Lev Tolstoj, nell’ evidenziare i “procedimenti“ per affrontare la composizione, al punto tre raccomandava: “3) (Di particolare importanza). Mai, mentre si tiene d’occhio il lavoro di composizione dei ragazzi, si facciano agli allievi appunti circa la pulizia dei quaderni, o la calligrafia, o l’ortografia; né si facciano appunti, soprattutto, sulla costruzione delle proposizioni e sulla logica ...“. (cfr.: Lev Tolstoj, I quattro libri di lettura, Giulio Einaudi, TO, 1964. .)
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