Massimo Morsello - Maastricht

E se in Europa io non ci volessi andare Coi vostri capi da grattare I parametri da rispettare E le frontiere da cancellare E se in Europa io non ci credessi Allo sviluppo dei vostri processi Alla lira che scende e che sale Ma i nostri dolori restan sempre gli stessi Non sta all’Europa determinare Quest’anno quanto il grano vale E dal latte di un animale Quanti litri ci dovranno bastare Quanto zucchero e quanto sale In quegli occhi di contadino Passeggiano il fango e il suo destino Ma non li vede nessuno Ma quest’Europa che la fate a fare È solo di banche e di parole È un guinzaglio stretto bene Al collo del popolo e della nazione E se in Europa non ci volessimo andare Per un diritto ben più naturale Quello della Patria quello del pane Quello di poterci conservare Non sta all’Europa stabilire A quale croce ci dobbiamo affidare La gradazione del colore Della mia pelle prospettiva Sarà buona o sarà cattiva Se dal corpo di una madre Potranno uscire ancora altri figli O soltanto sbadigli Ma se l’Europa sarà solo usura Ed è per questo che non la vogliamo E voi conoscete solo la paura Allora sappiate noi non ci stiamo Ma se in Europa non ci voglio andare Il Fondo Monetario Internazionale Certamente lascerà obiettare Esiste il bene esiste il male Non sta all’Europa stabilire Di che morte dobbiamo morire Di che carta è la mia moneta Ciò che permette e ciò che vieta Ciò che ci sfama ciò che ci disseta Se dai corpi di una Nazione Nascono note di un vecchio inno Di una vecchia canzone
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