Falcone e Borsellino: Uccisi, Traditi, Dimenticati. Trent’anni dopo le stragi

23 maggio - Capaci. 19 luglio - Via d’Amelio. Due stragi a 57 giorni di distanza. Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e gli agenti delle scorta, Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Claudio Traina e Vincenzo Li Muli. Uomini e donne che hanno lasciato un’impronta indelebile lungo il cammino. Persone semplici nella loro straordinarietà. Falcone e Borsellino. Due nomi che viaggiano insieme nell’immaginario collettivo. Ma a trent’anni dalla morte cosa resta del loro sacrificio? Quale storia viene ricordata? Falcone e Borsellino. Ostacolati, delegittimati, isolati, traditi, uccisi e infine dimenticati se si pensa che oggi vengono messe in dubbio leggi come quelle sull’ergastolo ostativo, il 41 bis, e minati istituti come quello delle collaborazioni con la giustizia. Su Capaci e via d’Amelio molto è stato fatto. Pericolosi latitanti sono finiti in manette. E decine di boss condan
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