Sergei Prokofiev - Ivan the Terrible: Concert Scenario - 1/9

1 Overture - Ouvertüre; Ouverture Sergej Mikhailovich Eisenstein (1898 1948), artista ed intellettuale poliedrico e testimone diretto della rivoluzione bolscevica del 1917, si rivolse nel 1938 una prima volta a Sergej Prokofiev per chiedergli di comporre la musica per il suo film Alexander Nevskij. Quel primo incontro professionale diede risultati così elevati che Eisenstein non potè fare a meno di ricorrere nuovamente a Prokofiev per la composizione del commento musicale alla sua opera più ambiziosa: Ivan il Terribile, il monumentale film con cui avrebbe celebrato lepopea del primo zar di tutte le Russie, vissuto nel XVI secolo. “Ivan il Terribile“ è un lavoro gigantesco, che dipinge una Russia antica, ma che lancia bagliori sinistri verso quella di Stalin. Malauguratamente il personaggio di Ivan il Terribile raccontato nel film assomiglia un po troppo a Stalin, al punto che questi bloccò luscita della seconda parte del film , peraltro concepito e girato per essere unopera unitaria, impedendo di fatto che venisse portato a termine il progetto originario del regista, che aveva in animo di dirigere una terza parte dedicata alle vittorie della maturità di Ivan. Fu così che, benchè il lavoro fosse già stato terminato nel 1946, si dovette attendere il 1958 - vale a dire cinque anni dopo la morte dello stesso Stalin e di Prokofiev e dieci da quella di Eisenstein - per vedere lintera opera rappresentata. Eisenstein aveva molti buoni motivi per rivolgersi a Prokofiev per le sue colonne sonore: la sua vastissima esperienza - dalla musica sinfonica e pianistica a quella da camera, dallopera lirica al balletto - aveva affinato in lui le due qualità, opposte solo in apparenza, indispensabili per scrivere musica da film: estrema flessibilità nell’adattarsi alle situazioni espressive e ferrea disciplina nel rispettare il ritmo delle successioni delle immagini. Per le musiche dell Alexander Nevskij inoltre aveva avuto modo di sperimentare una tecnica compositiva rivelatasi assai confacente allo scopo, che consisteva nel creare tre blocchi di materiali, da utilizzare per le diverse esigenze filmiche. Nel primo blocco rientrava il materiale musicalmente più ambizioso, materiale cui si sarebbe dovuta adattare la sceneggiatura, nellintento di esaltare al massimo le potenzialità del commento sonoro; nel secondo blocco, musica e sceneggiatura si scambiavano ruoli e preminenza, per cui era la musica ad essere scritta a misura della scena già girata; infine, nel terzo blocco rientrava lo spezzatino di piccoli réfrain e leit-motiv che di quando in quando sarebbero rimbalzati nel tessuto sonoro del film, secondo le esigenze del suo regista. Come già per lAlexander Nevskij, la geniale coppia diede piena prova della rispettiva maestrìa, realizzando unopera che ancora oggi non ha eguali in questa specialissima graduatoria combinata (soprattutto a causa dellobiettiva mancanza di musici cineasti avvicinabili allaltezza del genio di Prokofiev). Purtroppo di quelle musiche Prokofiev non ebbe tempo e modo di curare suites da concerto o adattamenti comunque funzionali alla loro rappresentazione autonoma. Per poter ascoltare la musica in concerto si dovette attendere il 1961, quando Abram Stasevich (1907-1974) ne fece un oratorio. Per rappresentare in maniera esaustiva la complessa trama del trama del film dorigine, Stasevich enucleò dalla partitura originaria ventisei quadri, collegandoli tra loro con parti affidate ad una voce recitante, cui spettava il compito di narrare i cambi di scena sulla scorta di testi scritti dallo stesso Eisenstein. Il gigantesco polittico che ne derivò, pur complessivamente apprezzabile, risulta non sempre di scorrevole lettura, affaticato dagli interventi del recitante e da pezzi derivanti dalla tradizione liturgica ortodossa, musicalmente di interesse inferiore. Fu così che nel 1990 il musicologo inglese Christopher Palmer curò una riedizione del lavoro di Prokofiev, più agile e priva del commento della voce recitante. I tredici pezzi in cui è articolata questa versione da concerto sono stati scelti ed organizzati con criteri evidentemente meno esaustivi riguardo alla trama del film di provenienza, ma rispettandone struttura e successione temporale. Le forze cui è stata affidata la prima incisione di questa nuova versione, di seguito proposta, sono le stesse che ne hanno patrocinato la prima esecuzione assoluta, avvenuta a Londra il 28 febbraio 1991: Linda Finnie è il contralto, Nikita Storojev il basso-baritono; Philharmonia Chorus e Philharmonia Orchestra sono affidate alle cure di Neeme Järvi.
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