TROPPO VICINO AL SOLE. VITA E MORTE DI YUKIO MISHIMA. MARTINO NICOLETTI

Un ritratto del più grande scrittore ed intellettuale giapponese del secondo dopoguerra, Yukio Mishima. Fu figura poliedrica, tormentata, amante dell’eccesso, poeta raffinatissimo e anatomopatologo delle passioni e dei tormenti umani, scrittore prolifico e di grande successo, dominato, come i suoi connazionali contemporanei, da una devastante scissione tra il passato della tradizione del Sol Levante e il presente della colonizzazione culturale occidentale post-bellica. Il suo pubblico seppuku, il suicidio rituale tradizionale, avvenuto il 25 novembre del 1970 nel quartier generale delle forze di difesa giapponesi, ed il suo esempio di intellettuale disposto a non rinnegare sé stesso fino alle estreme conseguenze, lo hanno consegnato da un lato ad un imbarazzato oblio in patria, dall’altro ad un vero e proprio culto sotterraneo che però, negli anni ottanta, complice un film biografico diretto da Paul Schrader, ne ha promosso la riscoperta e fino a farlo diventare un icona mainstream.
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