IL GIOCO DELLE OMBRE ED IL CARTEGGIO SEGRETO ITALO-INGLESE.

Basta andarsi a rivedere attentamente quei discorsi mussoliniani, autentici documenti per i posteri organizzati con quella tecnica oratoria piena di stringhe fonetiche in giuntura chiusa, con quel particolare schema intonativo, con la concatenazione delle sillabe ed il posizionamento accurato delle pause con un’impressione di rallentamento dell’eloquio. Durante la transizione dal silenzio al parlato, una misteriosa atmosfera di suspense soprannaturale avvolge il luogo del comizio quasi che Mussolini riuscisse a desincronizzare e fermare le pulsazioni cardiache proprie e della folla di ascoltatori e spettatori a suo piacimento, entrando in uno stato di assoluta catalessi, iniziato ai misteri del silenzio e dell’immobilità. Guardiamo l’immenso Tsunami umano che si riversava intorno a Palazzo Venezia sul tappeto magico di un’acclamazione sismica, dopo ogni parola sospesa del Duce. Con una segreta catena di disciplina ed autodominio, il Mussolini oratore è uno spettacolo senza tempo: una pietra
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