L’uso del colore nella pittura del Rinascimento

Quando pensiamo a un pittore del passato, ci viene naturale immaginarlo come una sorta di genio superiore, rivolgendogli quella stima che si dedica a persone fuori dal comune. Ci stupirà scoprire, allora, che invece gli artisti nel passato, nel medioevo ma anche nel Rinascimento, erano considerati spesso persone di rango inferiore, persone maleodoranti che si sporcavano le mani con il colore. Perché i colori che impiegavano avevano un’origine animale, vegetale o minerale, la cui lavorazione era letteralmente “puzzolente“. I pittori usavano sulle loro tavolozze mescolanze tecniche, teoriche e simboliche: ad esempio il blu del cielo, in realtà evocava lontananze geografiche, sapori d’oriente, ricchezze sconfinate e ovviamente qualità teologiche di purezza che assomigliavano all’idea del divino. Insomma, moltissimi aspetti che a noi sfuggono e che sono lontanissimi dall’idea di “accostamento cromatico“ per un effetto di piacevolezza visiva che spesso abbiam
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