Lettera ai giovani italiani

Cari giovani italiani, Non esiste alcuna emergenza patriarcato. Non esiste alcuna emergenza fascismo. Non esiste alcuna emergenza omofobia. Non esiste alcuna emergenza razzismo. Le uniche emergenze reali si chiamano: lavoro, scuola, sanità, casa, sovranità nazionale. Ovvero tutto ciò che sta venendo distrutto da chi vi distrae con battaglie inutili. Anche l’ambiente, che dite di voler difendere, è messo in pericolo da quella globalizzazione che voi stessi alimentate accettando l’idea di un mondo senza confini. State perdendo tempo ed energie, ogni giorno. Tempo ed energie che non torneranno più. Avete un decimo della possibilità dei vostri padri di costruirvi una vita senza affogare nel precariato perenne. Non sono le generazioni precedenti ad aver vissuto al di sopra delle loro possibilità, è la vostra a vivere al di sotto delle proprie. Questo è il grande crimine a cui state contribuendo con il vostro convenzionalismo. Siete vittime e collaborazionisti in egual misura. La vostra esistenza oscilla tra consumo e depressione. Siete carne da macello, sponsor viventi di una paradigma che vi vede solo come ingranaggi intercambiabili e sostituibili. E sarete innocui finché resterete eterni bambini. Dunque, cari giovani italiani, avete due possibilità: o vi svegliate o verrete svegliati. Nel primo caso sarete in grado di cambiare il corso degli eventi, riscattando un’intera generazione. Nel secondo, statene certi, il risveglio che vi aspetta sarà molto, molto doloroso. Per sostenermi:
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